FABIO FELLINE DAL TRONO DI SESTRIERE AL GIRO D’ITALIA

SESTRIERE – Se il Colle del Sestriere è divenuto in pochi anni un punto di incontro per diversi corridori professionisti e squadre di ciclismo del World Tour, parte del merito va sicuramente a Fabio Felline. È stato infatti il ciclista torinese, che queste montagne le conosce come le sue tasche, a sottolineare il potenziale dell’incredibile reticolo di strade alpine al confine con la Francia ed i benefici di una base logistica ai 2.000 metri d’altitudine del Colle del Sestriere. “È vero nel ciclismo moderno sono stato il primo a venire qui ad allenarmi – ha detto Fabio Felline incontrato a Sestriere pochi giorni dal via del Giro d’Italia – a due passi da casa. Molte squadre professionistiche non avevano considerato Sestriere e le sue montagne tra i luoghi prescelti per svolgere il lavoro in altura. Da torinese conoscevo bene le nostre strade di montagna. Dal 2011 ho iniziato a venire ad allenarmi qui, prima da solo poi con la squadra, e col passare del tempo sempre più team e campioni hanno scoperto le potenzialità di questo luogo. Sono qui per recuperare le energie in vista del Giro d’Italia dopo un inizio di stagione intenso. Ho partecipato ad una ventina di gare vincendo il Criterium Internazional in Corsica ed una tappa dei Paesi Baschi. Principalmente svolgo allenamenti di mantenimento mirati a restare in forma per il Giro. Una gara che, in accordo con la mia squadra la Trek Factory Racing, interpreterò come cacciatore di tappe senza preoccuparmi più di tanto della classifica generale. Dopo il Giro tornerò a Sestriere in estate per mettere a punto la seconda parte della stagione e poi, il prossimo inverno, per imparare a sciare. Anche se non sono uno scalatore puro, sono un ciclista più completo, cercherò di dare il massimo il 30 maggio in occasione della tappa di casa che si chiuderà qui a Sestriere”. Felline si è poi congedato posando per una foto seduto sul Trono degli 80 anni del Comune di Sestriere. Un’opera lignea realizzata durante l’edizione 2014 dello Scalpello d’Oro, curato dal Maestro Carlo Piffer, scolpita da Egidio Petri in occasione delle celebrazioni per l’anniversario del Comune, fondato per regio decreto il 18 ottobre 1934.

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